Storie che si biforcano è un libro dalla struttura insolita, più simile a un labirinto che a una semplice raccolta di racconti, senza tema di esagerare si potrebbe dire che nulla di simile è mai apparso finora. I racconti – di genere prevalentemente fantastico e spesso caratterizzati da un plot twist alla fine – compaiono nel libro due volte, con il finale diverso, ribaltato. In certi casi cambiano solo le ultime righe, in altri le storie prendono pieghe diverse a metà, o quasi subito. L’intera struttura del libro – e di conseguenza l’esperienza di lettura – gioca su queste differenze: è come se al centro del libro ci fosse uno specchio, ma uno specchio ingannevole, che distorce e ribalta l’immagine quanto più ci si avvicina. Storie che si biforcano può essere letto in molti modi, ma fondamentalmente in due modi. In entrambi, si guarderà sempre e solo la pagina di destra. Il primo modo è lineare: il lettore inizierà con il racconto a pagina 7 e proseguirà fino a quello di pagina 115; a quel punto capovolgerà il libro e leggerà, dall’ultimo al primo, i racconti paralleli. Il secondo modo è speculare: si leggeranno le coppie affiancate, una dopo l’altra, capovolgendo il libro alla fine di ogni racconto.
Il lettore troverà, all’interno del libro, dei segnali che gli ricorderanno, ogni volta, la scelta: gira pagina e leggi il racconto successivo o capovolgi il libro e leggi il racconto parallelo.
Dario De Marco (Napoli 1975) scrive articoli su Artslife, CheFare, Dissapore, Esquire, L’Indiscreto, La Ricerca, Singola; e racconti su A4, Crapula, Doppiozero, Inutile, Minima&Moralia, Nazione Indiana, Il primo amore. Ha pubblicato il romanzo Non siamo mai abbastanza (66thand2nd) e la non fiction Mia figlia spiegata a mia figlia (LiberAria)
RASSEGNA STAMPA
Estratto, Osservatorio Cattedrale, a cura di Andrea Cafarella